sabato 31 marzo 2012

ritorna amiga


Nonostante la perplessità di giovani e (informaticamente parlando) meno giovani, quelli che hanno acquistato il nome della Commodore hanno deciso di resuscitare anche l’Amiga, copiare spudoratamente il Mac Mini e chiedere €1900 per un PC high end.
Se siete vicini alla mia età il nome Amiga vi darà un brivido di nostalgia: è forse mai esistito un computer tanto fantastico? Probabilmente sì, ogni generazione ha la sua piattaforma, ma l’Amiga per chi l’ha vissuto è stato una leggenda. Questo Amiga Mini è poco più di una scocca di alluminio custom che contiene un carico di tecnologia da extreme gaming: CPU Sandy bridge Core i7 da 3.5 GHz, GPU Nvidia GeForce GT 430, 16MB di RAM e pure un lettore Blu-Ray, per chi bada a queste cose.
Onestamente parlando non è un ritorno ai tempi passati, ma una scusa per usare un nome storico su un marchingegno dei tempi nostri, e questo nonostante i Commodore OS Vision. Il sistema operativo è una variante di Linux dai toni smaccatamente nostalgici, con colori un po’ troppo violenti e dall’alto contenuto di eye candy.
La Commodore USA produce anche delle (altrettanto costose) linee Commodore 64 e VIC 20, sempre per i malati di anni ottanta che non vogliono rinunciare alla modernità.

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